E' una malattia
infettiva dovuta ad un microrganismo endocellulare detto Chlamidia
trachomatis.
E'
diffusa in tutto il mondo ma soprattutto in Africa, in Medio Oriente, Australia
e parte dell’Asia.
La
trasmissione avviene per contagio diretto, mediante trasporto con le mani
del microorganismo o per contagio indiretto, attraverso oggetti (es. biancheria,
oggetti da toletta) e insetti.
Dopo
un periodo di incubazione di 5-12 giorni, si ha un’esordio acuto con fotofobia,
lacrimazione, edema palpebrale e secrezione mucopurulenta. Successivamente
si ha vascolarizzazione della cornea con formazione del panno corneale,
fino alla perforazione e conseguente cecità.
La
diagnosi si basa sull’esame citologico dell’essudato (il quale mette
in evidenza le tipiche inclusioni citoplasmatiche), sull’esame sierologico
(ricerca degli anticorpi) e sull'esame colturale dell'essudato, in embrione
di pollo.
La
terapia si basa sulla somministrazione di tetracicline (2 gr/die
nell'adulto, 25mg/kg/die nel bambino di età inferiore a 7 anni)
per 6 settimane; eritromicina (30-50 mg/kg/die nei neonati e nei bambini
di meno di 7 anni); sulfamidici per 3-5
settimane e tetracicline per uso locale.
La
profilassi si basa sull’isolamento ed il trattamento del malato,
sull'educazione sanitaria dei contatti o conviventi e sull'igiene personale.
La vaccinazione
è ancora in fase sperimentale.