La febbre
di Rift Valley è una malattia che interessa soprattutto gli animali,
ma che talvolta colpisce l'uomo. La malattia fu individuata per la prima
volta nella valle del Rift, in Kenia, nel 1930, allorchè vi fu un'epidemia
fra gli ovini.
E' una malattia
di natura virale. Il virus appartiene al genere
Phlebovirus e alla famiglia dei Bunyaviridae e viene trasmesso dalla
puntura di zanzare del genere Aedes. In realtà l'uomo può
essere infettato sia con la puntura di zanzare infette che mediante il
contatto con il sangue o i fluidi corporei degli animali o di pazienti
infetti. Molti sono gli animali suscettibili di essere infettati: bovini,
ovini, caprini ecc...Negli animali la malattia può avere un'alta
mortalità e un'alta incidenza di aborto.
Dopo
un periodo di incubazione di 2-6 giorni
si ha comparsa rapida di sintomi simili all'influenza: febbre, mal di testa,
dolori muscolari e mal di schiena. In una percentuale più bassa
si manifestano quadri clinici diversi e più gravi quali: retiniti
emorragiche che esitano in parziale perdita della vista, sindromi neurologiche
quali meningoencefalite e sindromi emorragiche con vomito, diarrea ematica,
petecchie sulla pelle, itterizia. La mortalità è più
elevata nei pazienti con sindrome emorragica ( circa il 50%). In totale
la mortalità è però inferiore all'1% dei casi.
La diagnosi
può essere fatta con la ricerca degli anticorpi nel sangue o con
test di ricerca degli antigeni virali.
Non
esiste una terapia specifica, ma solo una terapia sintomatica e di supporto.
La
prevenzione si basa su:
a)
programmi di vaccinazione degli animali.
Esistono due tipi di vaccino per uso veterinario: un vaccino a virus vivi
e un vaccino a virus uccisi. Per l'uomo è stato approntato un vaccino
inattivato, ma esso non è ancora disponibile.
b)
adeguate misure di protezione
per evitare il contatto con il sangue o i fluidi corporei di animali infetti
e adeguate barriere protettive per evitare il contatto con materiale infetto
proveniente da persone ammalate.
c)
lotta alle punture delle zanzare.